Metabolismo veloce: il tarassaco

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Tarassaco officinalis

 

Rimedi per il metabolismo

In molti mi hanno chiesto quale potrebbe essere una pianta che facilita la digestione e stimola il metabolismo. Senza ombra di dubbio uno dei rimedi piu utilizzati per favorire la digestione e la velocità del metabolismo è l'utilizzo di piante amare.

Gli Amari

Lipo- e idrosolubili: la loro solubilità dipende dalla loro struttura chimica
Miglior forma galenica: tintura con percentuale da valutare caso per caso; gli infusi sono inoltre difficilmente utilizzabili perché eccessivamente amari
Azioni
• Stimolazione dell'appetito (oressigenici), probabilmente solo in soggetti cachessici
• Stimolazione delle secrezioni gastriche, probabilmentre soprattutto in soggetti cachessici)
• Promozione del flusso di bile
• Promozione dell'attività pancreatica
• Miglior coordinamento delle attività digestive
• Miglior assorbimento
• Riduzione delle infezioni eteriche
• Azione tonica sull'organismo

Tarassaco officinalis

Il tarassaco è una pianta amara capace di stimolare il metabolismo cellulare complessivo. Questo naturalmente è osservabile con particolare intensità nelle grandi ghiandole corporee, tuttavia questo effetto è presente anche in altri distretti dell'organismo. Attualmente possiamo attribuire al tarassaco anche un tropismo connetti-vale,- su questo si fonda l'azione del tarassaco nelle artrosi, argomento sul quale dovremo ancora ritornare. Così, come favorisce la secrezione renale, quindi agisce come diuretico, il tarassaco incrementa anche la secrezione epatica, quindi agisce come colagogo. E così confermata l'esperienza del passato, che considerava il tarassaco un buon rimedio per i disturbi biliari.
Ma c'è anche un altro campo di impiego specifico che alla luce degli studi odierni si presenta come sufficientemente fondato, quello della tendenza alla formazione dei calcoli biliari. Il tarassaco è in grado di influire non sul calcolo già formato, bensì sulla predisposizione alla formazione di calcoli, quindi sulla diatesi. Di ciò è probabilmente responsabile in primo luogo la succitata azione sul metabolismo e sulla cellula. Non è difficile comprendere che un tale effetto si possa ottenere solo in periodi di tempo piuttosto prolungati. Si dovrà dunque somministrare il tarassaco come terapia in tutti quei casi, per almeno 4-8 settimane. E opportuno anche dare una cura di tarassaco in primavera ed eventualmente ancora in autunno.
E nella natura di queste patologie la difficoltà di riuscire a obiettivare l'azione di un simile trattamento, ma rimane il fatto che i malati, dopo una cura di tarassaco, si sentono più leggeri; i disturbi alla regione superiore destra dell'addome spariscono e la tendenza alle ricadute scompare o almeno diviene chiaramente più rara. Sembra dunque possibile arrivare in questo modo, meglio e più rapidamente, a una fase di latenza della patologia. Poiché finora si è riconosciuto nell'acido chenodesossi-colico un medicamento attivo solo nella disgregazione dei calcoli di colesterolo, ma non di calcoli di altra natura, si dovrebbe fare uso delle potenzialità del tarassaco in questo campo. E ciò tanto più in quanto il tarassaco è del tutto atossico, anche se somministrato a lungo, e inoltre presenta un'azione, come si è detto, positiva sui sintomi soggettivi e tonificante generale.
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