Almeno una volta della vita, ognuno di voi si sarà chiesto cosa si provi ad indossare un mantello dell’invisibilità come Harry Potter o a guidare un’auto volante come il mio amato Michael J Fox in «Ritorno al Futuro». Alla luce di questa constatazione, cosa direste se vi dico che oggi la scienza e la tecnologia stanno lavorando per realizzare davvero alcuni dei più ammirevoli gioielli della fantascienza? Qui di seguito vi illustro cinque delle invenzioni più strabilianti degli ultimissimi tempi.
1. L’auto volante: 
L’AeroMobil 3.0 è un prototipo di auto volante prodotto dalla compagnia slovacca AeroMobil s.r.o. Venne presentata al “Piooner Festival” di Vienna nel 2014, e già  quest’anno potrebbe essere in vendita per un prezzo che oscilla tra i 200.000 e i 300.000 euro. Dotata di un motore Rotax 912o, lo spazio che le serve  vettura per poter spiccare il volo è di minimo 200 metri di rettilineo, e solamente 50 metri per quanto riguardo l’atterraggio. L’auto può percorrere notevoli distanze in cielo; stiamo parlando di un’autonomia di volo di 700 chilometri ad una velocità massima di 200 km/h. Consuma 8 litri di carburante ogni 100 chilometri e per usarla sarà necessario avere tutti i documenti di volo. Beh…che dire? Una bellissima soluzione quando siamo intrappolati nel traffico!
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2. Mantello dell’invisibilità:
Dai ricercatori dell’Università americana di Rochester, arriva un oggetto straordinario, che vi lascerà semplicemente a bocca aperta: il mantello dell’invisibilità. Stiamo parlando in realtà di un’elaborata illusione ottica che riesce a nascondere oggetti di grandi dimensioni grazie all’uso di quattro lenti poste a una distanza regolare fra loro. Il modo in cui funziona è semplice: deviare la luce, facendola ruotare intorno all’oggetto senza colpirlo, in modo che il nostro occhio non riesce a percepire ciò che è «nascosto» all’interno di questo particolarissimo lenzuolo. Lo scopo iniziale era quello di destinare l’uso dei mantelli ai soldati, durante le guerre, in modo che possano combattere aiutati dall’invisibilità (e che aiuto!), ma l’inventore, Guy Croomer assicura che presto sarà disponibile per chiunque lo acquisti. Voi che ne pensate? Io ho la forte sensazione che non verranno utilizzati a fin di bene (per quanto riguarda noi civili, escludendo i soldati). Insomma, a meno che non si prendano dei provvedimenti adeguati, potrebbero aumentare i furti e i numeri di ragazzi che entrano negli spogliatoi femminili….ma sarà tutto da vedere!
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3.  Ologrammi
Parliamo di Hololens, un paio di occhiali che riuscirà a regalarci un nuovo tipo di visuale: quella a ologrammi. In sostanza, è un dispositivo che permette di creare, grazie alla manipolazione della luce che passa per le peculiari lenti , oggetti olografici che uniscono la realtà con il mondo virtuale del sistema Microsoft. Mi riferisco ad applicazioni, videogiochi  e programmi con i quali i sistemi di interazione saranno rivoluzionati. Potrete guardare a pochi centimetri di distanza il personaggio di un videogioco, o lavorare con le vostre mani a un progetto tridimensionale. E la cosa straordinaria è che il dispositivo non isola la persona dal contesto in cui si trova. Ciò significa che i due mondi – quello virtuale e quello reale- trovano un punto di incontro in questo stupendo dispositivo olografico.
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4. Braccio Robotico
Si è spesso sentito parlare di nuovi robottini in grado di portare avanti discussioni limitate e dotati di varie abilità, come cucinare o suonare la batteria (a cosa serve poi quest’ultimo?). Tuttavia, in pochi sanno del miracolo tecnologico che utilizza niente di meno che la nostra mente. Questo oggetto di cui vi sto parlando è un braccio robotico, che aiuta le persone affette da gravi problemi di paralisi e che può essere controllato dalla sola forza del pensiero. Il braccio è il risultato di studi di fisiologia motoria umana e ingegneria ed è guidato dai movimenti dell’occhio e della testa oltre che da un  elettroencefalogramma , atto a misurare l’attività elettrica sul cuoio capelluto. Gli elettrodi raccolgono i segnali del cervello che vengono poi amplificati e trasmessi a un computer il quale permette il movimento del braccio. Sicuramente sarà una manna del cielo per tante persone che hanno vista cambiata la loro vita da sviste o incidenti e che nel futuro prossimo potranno riportare tutto alla normalità con questa nuova magnifica invenzione.
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5. Pillola Password
Sentiamo sempre parlare di ragazzi che si lamentano di aver avuto rubate le proprie password, di ragazzi che rubano le password e di ragazzi che scordano le password. Bene, la scienza ha trovato una soluzione per tutti questi ragazzi (tranne per gli hacker): la pillola password. Sembra una normalissima pillola, ma una volta ingoiata rilascia nei succhi gastrici dell’individuo delle sostanze che permettono di sbloccare i cancelli virtuali senza l’uso di password. La pillola in questione avrebbe anche lo scopo di velocizzare l’accesso; in questo modo si risparmierebbero ben 2,3 secondi che solitamente impieghiamo nell’effettuare la scrittura della password.
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Qual è la vostra preferita?
Masters of Sex è una serie televisiva statunitense di genere drammatico creata da Michelle Ashford che narra la storia di due ricercatori: William masters e Virginia Johnson. Entrambi i ricercatori furono i pionieri della sessualità umana, infatti scoprirono che il sesso poteva essere studiato scientificamente, attraverso esperimenti e raccolta dati.

Epoca 

Masters of sex è ambientato nel 1957 a St.Luois,ed  è, infatti, il ritratto di un’epoca popolata di casalinghe frustrate che non conoscono il significato della parola “orgasmo”, di mariti e mogli che dormono in letti separati o giovani coppie che pensano che per riprodursi basta giacere nello stesso letto. Un epoca dove perfino gli americani, non avevano ancora capito come si potesse trarre piacere dal sesso. Il telefilm inoltre incentra gran parte della trama, proprio sulle difficoltà dell’epoca ad accettare degli studi sperimentali sul sesso; infatti come ogni novità, lo studio del sesso fu accolto con riprovazione e paura.

Il burbero dottore e la splendida ricercatrice

Fin dall’inizio della serie televisiva si nota come il dottor Masters alias Michael Sheen  sia un’uomo duro con un carattere irascibile,  ogni sua decisione deve essere accettata da chiunque gli stia intorno, senza se e senza ma. Con l’evolversi della serie notiamo però, che in realtà egli è un uomo sofferente, distrutto dall’impossibilità di avere un figlio e annientato dal fatto che proprio il suo lavoro sia incentrato sulla cura della fertilità. La luce nel tetro cuore di Masters viene accesa dalla dottoressa Virginia Johnson alias Lizzy Caplan, una donna carismatica e instancabile, prima segretaria e poi co-ricercatrice che non tarderà a manifestare tutte le sue capacità. Proprio la dottoressa, con la sua dolcezza immensa e il suo enorme erotismo, perché di erotismo si tratta, darà la spinta giusta alla ricerca sulla sessualità. Masters dapprima sarà freddo ma capirà ben presto che quella donna ha qualcosa di speciale,impara in fretta, sa ciò che vuole  e non demorde mai.
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Omosessualità tra evoluzione e omofobia

Tema fondamentale di master of sex è quello dell’omosessualità, nel corso del telefilm , infatti si scopre che il rettore dell’ospedale Burton Scully ha nascosto per svariati anni la sua natura gay, proprio per non rovinarsi la carriera e per poter camminare a testa alta. Nel telefilm, che è figlio dell’epoca in cui è ambientato, non esiste l’integrazione degli omosessuali,che vengono visti come dei malati cronici da curare e compatire, lo stesso Scully ben consapevole della sua natura, pensa di essere malato e cercherà di trovare una cura. Da sottolineare però è una scena del telefilm, che credo sia emblematica, nel processo di evoluzione dell’accettazione dell’omosessualità: Scully paga un ragazzo per far sesso, solo che questa volta ha appreso che tramite dei farmaci,che inducono in lui senso di vomito, può guarire questa sua patologia; egli infatti cerca di prendere i farmaci mentre il ragazzo si masturba davanti a lui, creando così una situazione psicologia da associare alla nausea, cosicché il cervello ogni qual volta veda determinate immagini, reagisca in modo disgustato e tenti di fuggire. Il ragazzo, che ormai prova dei sentimenti per lui, si rifiuta e chiarisce a Scully che la sua non è una malattia e che se vuole vivere serenamente deve accettare se stesso.
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Lo studio

Insomma, è proprio grazie a William Masters e a Virginia Johnson se oggi sappiamo che esistono quattro fasi dell’atto sessuale (eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione), che le donne fingono (e non perché sono frigide, ma probabilmente perché non sono appagate a sufficienza dai propri partner), che le donne provano piacere intensamente tanto quanto gli uomini (se non di più) e, per giunta, in modi diversi e combinati e che quindi, ancora una volta, le donne possono raggiungere l’orgasmo in modo autonomo, facendo benissimo a meno della figura maschile (scandalo!). In breve, ammettiamolo, c’è tanta gente ancora oggi che sconosce questi argomenti o che preferisce non affrontarli in nome di una fantomatica decenza.
La cosa fenomenale di questa serie è che essa ci racconta non solo la scoperta della legittimità del piacere femminile, ma soprattutto l’importanza che questa ebbe per le donne stesse che, in un certo qual modo, cominciarono ad “uscire allo scoperto”, potendo dichiarare prima di tutto a se stesse che il piacere del sesso, l’eccitazione, il godimento, erano qualcosa che meritavano. La ricerca diffuse i suoi effetti ben al di là della comunità scientifica, scardinò ruoli sociali, paradigmi e stereotipi che avevano sempre posto al centro dell’universo sociale e familiare l’essere maschile e la sua potenza patriarcale.

 Telefilm splendido

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Di telefilm splendido si tratta, Masters of sex cattura chi lo guarda e intriga per il suo essere erotico e drammatico. Ovviamente il punto forte oltre la storia è il cast, denso di ottimi attori ma con protagonisti due fuoriclasse della recitazione come Michael Sheen(questo era risaputo!) e Lizzy Caplan (Sopresa Sorpresa!). Consiglio a tutti di guardarlo, perché i temi trattati ti lasciano il segno. Buona visione.